mercoledì, novembre 10, 2010

LA DONNA NEL ROTARY. LE "QUOTE ROSA" NEL ROTARY INTERNATIONAL.

Oristano 10 Novembre 2010
Cari amici,
credo che molti di Voi sappiano che sono rotariano. Sono socio del Rotary Club di Oristano da quasi vent’anni e quando sono entrato io le donne non vi avevano ancora avuto accesso.
In questi anni ho voluto conoscere bene il Rotary, questa grande associazione presente in quasi tutti i Paesi del mondo, dove cerca di operare con Amicizia, Etica, Tolleranza, Rispetto ed aiuto per chi è meno fortunato, che si traduce, si sintetizza, nel suo motto: “ Servire al di sopra di ogni interesse personale”.
In questi anni l’ho voluto anche “studiare”, conoscere più a fondo. Ho dedicato la tesi della mia prima laurea proprio al Rotary, con uno studio sociologico che, partendo dalle origini, mi facesse comprendere come era nato e perché; quale il motivo di una crescita straordinaria e di un gradimento che surclassava tutte le Organizzazioni ed Associazioni nate in precedenza.

Il lavoro della tesi, dal titolo: “ Il Rotary International, studio sociologico di un’associazione no-profit”, è stato molto apprezzato e recentemente è stato pubblicato dal nostro Distretto ed è diventato un libro, utile ai nostri soci vecchi e nuovi.
Recentemente in Sardegna, nella sua parte centrale, è nato un nuovo club. Quando questo succede tutti i club del territorio partecipano alla cerimonia inaugurale.
Lo scorso 5 Novembre anche il mio club di Oristano non è voluto mancare all’appuntamento e festeggiare, tutti insieme, la consegna della nuova "Carta" al neonato club, il 28° della Sardegna, che ha preso il nome di “Sedilo-Marghine, Centro Sardegna”.
Il Rotary cresce anche in Sardegna e questo, personalmente, mi da una grande gioia. E’ un bene che nuovi club nascano e crescano, per monitorare meglio il territorio e svolgere in maniera più incisiva la nostra azione rotariana di "SERVIZIO".
Il nuovo club, tra l’altro, ha delle “particolarità”, delle “novità”, rispetto ai tanti altri nati precedentemente. Questo fatto, a fine cerimonia, mi ha fatto maturare una riflessione importante. Eccola:

IL ROTARY DEL FUTURO SARA’ SEMPRE PIU’ “R O S A”.

Da cosa scaturisce questa mia maturata riflessione? Ecco da cosa.


Prima che il Governatore del nostro Distretto, Roberto Scambelluri, consegnasse la nuova “Carta” all’ultimo nato dei club sardi, il Presidente Giuseppe Meloni ha orgogliosamente affermato che il suo club ha un particolare e significativo primato: quello di avere, nel Distretto, la maggioranza dei Soci di sesso femminile.
La notizia è di quelle che solo pochi anni fa avrebbe fatto storcere il naso a non pochi rotariani di lungo corso. Il club, infatti, nasce con un organico di 24 soci di cui 15 donne, contro 9 uomini, con una percentuale al femminile del 60%. E non è finita. Il Consiglio Direttivo ha al vaglio ben 9 nuove proposte di ammissione di cui 5 donne e 4 uomini.
Che dire cari amici? Sono cifre che lasciano molti club un po’... di stucco!
Quanto sembra preistorico, quel lontano 1977, quando il club di Duarte, in California, ammise come soci alcune donne e per questo fu espulso dal Rotary International!
La regola originaria del Rotary, infatti, era stata fino agli anni ’70 del secolo scorso la seguente: “…possono diventare membri dei Rotary Club soltanto gli uomini, intesi come esseri umani di sesso maschile…”.
La scintilla partita da Duarte diventò in breve tempo un gran fuoco: dopo la decisione della Corte Suprema la regola rotariana cosi mutò: “… possono diventare membri di un Rotary Club esseri umani di entrambi i sessi, anche di quello femminile…”.

I tempi cambiano!
Scriveva il nostro fondatore Paul Harris nelle sue memorie “ La mia strada verso il Rotary” che il mondo “cambiava” in continuazione e che il Rotary doveva necessariamente “cambiare” con esso, se voleva mantenere la forza delle sue idee e dei suoi scopi. Si potrebbe aggiungere anche di più.
Il Rotary credo che non possa e non debba aspettare che altri “facciano” il cambiamento. Il Rotary dal suo importante e qualificato osservatorio è in grado di monitorare le necessità più di altri: i suoi numerosi professionisti ed imprenditori, tutti numeri uno nel loro campo, possono e debbono essere quella vera “fucina di idee”, quel crogiuolo capace di mettere insieme le adeguate proposte migliorative, in ogni campo, in ogni necessità della vita sociale.
Compito della nostra Associazione è proprio quello di “dare voce” a chi non ha la forza o la capacità di farlo, di smuovere l’indifferenza, di sollecitare la pubblica opinione, indirizzando e sensibilizzando quanti sono chiamati nel territorio e nel mondo al governo dei Popoli.
Questo il nostro compito di rotariani che non è, come molti credono, quello della semplice beneficienza ma quello, invece, di trovare soluzioni vere per sradicare fame, povertà, mancanza di istruzione, acqua, salute. Come abbiamo fatto per eradicare la Polio di cui andiamo ed andremo sempre orgogliosi.
In tutto questo le donne possono essere, davvero, la nostra arma migliore, quell’arma che per troppo tempo abbiamo lasciato in disparte!
Ho letto con attenzione l’ultimo numero di “ROTARY”, il n.10 di Ottobre, appena arrivato. L’interessante articolo di Alfonso Forte “La donna nel Rotary, porterò una nuova luce” mi ha consentito di aggiornarmi su un argomento per me di estrema importanza: la presenza femminile nella nostra Associazione. L’articolo riportava l’evoluzione e la crescita di questa importante presenza con numerosi dati statistici. Ecco alcune percentuali molto interessanti.
Nel giugno del 2001 le donne erano presenti solo nel 51,8% dei club, mentre nel 2010 il 79,9% dei club aveva ammesso le donne. Se nel giugno del 2001 nei club vi era solo l’8,7% di donne, nel 2010 questa percentuale è salita al 16,3%, praticamente raddoppiando la presenza. Analizzando la situazione nei vari club italiani ho potuto constatare che il nostro Distretto, rispetto agli altri, si difende bene. Se la maggiore presenza femminile in termini assoluti possiamo riscontrarla nel Distretto 2110 ( 535 donne su un totale di 4.863, con una percentuale dell’11%), in termini percentuali quella più alta è quella del nostro Distretto che su un totale di 4.131 soci ha 507 socie, pari al 12,2%.
Anche nei livelli di responsabilità il nostro Distretto è stato pilota. In Italia la prima donna presidente è stata eletta nel club di Cerveteri-Ladispoli nell’anno 1993/94.
Nel mondo, invece, le prime donne Governatrici di Distretto iniziarono nell’anno 1995/96: ne furono elette 8, tutte negli USA.
In Italia la prima Governatrice fu eletta nel Distretto 2040 nell’anno 2003/04: era la rotariana Alessandra Faraone Lanza.
Anche nel nostro Distretto sono ormai maturati i tempi: nel prossimo anno rotariano avremo anche noi la prima Governatrice: Daniela Tranquilli Franceschetti, che già si prepara all’impegnativo incarico. Sono personalmente convinto che Daniela, alla quale faccio fin d’ora i miei migliori auguri, darà, con la sua indiscutibile capacità, ulteriore lustro al nostro Distretto.
La mia profonda convinzione, fin dai tempi in cui mi battevo per far entrare le prime donne nel mio club di Oristano, è sempre stata quella che “la donna avrebbe potuto dare al Rotary un positivo apporto, diverso dal nostro”.
Concordo pienamente con quanto affermato da Alfonso Forte, che ha realizzato l’articolo apparso su”ROTARY”, e che ho prima citato. Scrive Forte: “… La donna con la sua naturale vocazione a fare del bene, con l’innato suo istinto materno, con la sua predisposizione a prestare cura a chi soffre, dovrà – negli anni immediatamente futuri – occupare una maggiore quota di accesso, quella che le compete cioè, nelle file dell’Associazione, perché si realizzino al meglio i compiti che sono le fondamenta inalienabili dello stesso Rotary…”.

Ecco, cari amici, la strada intrapresa dal nuovo club “Sedilo-Marghine Centro Sardegna” credo sia proprio quella giusta!
Auguro al suo primo Presidente ed a tutti i nuovi soci di operare sempre con il forte orgoglio di appartenenza unito alla indissolubile umiltà del servizio, ricordando sempre che nel Rotary si entra per “ Servire”, non per “Servirsi”, per dare non per avere.
Io, da rotariano, convinto sostenitore della filosofia del Rotary, cercherò di continuare a fare la mia parte.

Grazie dell’attenzione.

Mario



1 commento:

Anonimo ha detto...

http://www.rotaryclubmacomer.org/public/2010/lettera%20ai%20Club%20del%20Distretto%202080.pdf