martedì, febbraio 19, 2013

FALSI STEREOTIPI. IL ROTARY NON E’ UNA MASSONERIA. I CLUB “DI SERVIZIO”, COME IL ROTARY, NON SONO LOGGE. LO SOSTENGO DA ROTARIANO CONVINTO.

Oristano 18 Febbraio 2013

Cari amici,

sono da oltre vent’anni rotariano e, con entusiasmo, continuo il mio impegno in questa Associazione che apprezzo per il suo impegno nel mondo. In questi vent’anni il mio senso di appartenenza è solo migliorato. Sono anche un cristiano militante, operativo anche in strutture ecclesiali, e credo che la mia doppia identità, laica e cattolica, non solo non sia incompatibile ma addirittura complementare, l’una all’altra. Mi sono deciso a fare con Voi questa riflessione spinto da un recente e “fastidioso” fatto. In una riunione che affrontava problemi sociali ed alla quale partecipavano anche associazioni di servizio come quella a cui appartengo, alcune persone con grande faciloneria sostenevano che il Rotary, come altre associazioni “di servizio”, nell’apparente disponibilità di facciata a “fare del bene” all’esterno, svolgevano, invece, ben altro compito nella Società: quello di raggruppamento elitario, dedito in particolare a “farsi del bene”, con lo scopo principale di portare avanti i propri interessi personali. Insomma, in conclusione, che queste associazioni altro non erano che una seconda massoneria.

A prescindere che approvo l’associazionismo in tutte le sue forme, purché indirizzate al bene comune, mi crea disagio e fastidio il semplicistico “etichettare” persone e strutture che non si conoscono, mediante stereotipi. E’ luogo comune che Rotary, Lions, Soroptimist ed altri siano club elitari, dove si riuniscono persone di un ristretto ceto sociale. Questo fa presupporre, a chi non vi ha accesso, fantasie spesso fuori luogo. La mente umana, è vero, per semplificare agisce per stereotipi ed è per questo che noi vediamo in ogni zingaro un ladro ed in ogni extracomunitario un soggetto da evitare e possibilmente da rimpatriare. E’ con lo stesso ragionamento che viene applicata l’equazione Rotary uguale Massoneria.  
Cari amici, la mia conoscenza delle associazioni, credo non sia superficiale. A coloro che non lo sanno ricordo che terminata l’attività lavorativa sono tornato all’Università, dove, ampliando le mie conoscenze sociologiche ho conseguito diverse lauree in Scienze della Comunicazione, in Editoria Comunicazione multimediale e giornalismo e in Politiche Pubbliche e Governance. Una delle mie tesi di laurea è stata proprio uno “studio sociologico sul Rotary”, associazione di servizio “no profit”. Questo lavoro mi ha consentito sia di conoscere meglio il Rotary che l’associazionismo in generale, sviluppatosi in America già nell’800. Lo studio effettuato mi ha consentito di conoscere le motivazioni che hanno portato alla nascita del Rotary, costituito a Chicago nel Febbraio del 1905, e la sua successiva diffusione. Il Rotary è stata la prima “associazione di servizio” al mondo, capostipite di una serie di altre che hanno seguito le sue orme. Associazione, il Rotary, nata ben diversa dalle altre semplici associazioni di volontariato già diffuse in America nel precedente secolo, ma anche dalle preesistenti associazioni massoniche, già presenti ed operanti anche negli Stati Uniti nel periodo in cui nacque il Rotary.

Ogni associazione nasce con scopi ed obiettivi precisi da raggiungere: le semplici associazioni di volontariato per dare assistenza e soccorso in tutti i campi a chi è in difficoltà; le associazioni di servizio come il Rotary, per sopperire ad esigenze più mirate, mettendo a frutto le singole capacità e disponibilità dei soci; le associazioni massoniche, presenti nella Società anche ben prima del 1700 (Il 24 giugno 1717 fu ufficialmente fondata a Londra la Gran Loggia con lo scopo di federare le logge che operavano nel distretto di Londra senza collegamenti tra loro), come “associazioni iniziatiche” e di fratellanza a base etica e morale. Le varie associazioni si sono sviluppate, ognuna per proprio conto, seguendo percorsi e sentieri diversi, perseguendo fini che, pur nell’apparente vicinanza, avevano motivazioni di fondo di grande diversità. Per meglio conoscere, almeno nei punti salienti, queste tre forme principali di “associazione”, cerco ora, con Voi, di fare gli opportuni “distinguo”. Iniziando dalle associazioni libere, a seguire con le associazioni “di servizio” ed infine, a chiudere, con quelle massoniche.

Associazioni libere.

Le associazioni volontarie, come scrive Alexis de Toqueville nella sua importante opera “Democrazia in America”, nascono e si sviluppano in America già prima dell’800. L’America è una società nuova, a differenza dell’Europa senza re, principi e nobili, e questa libertà fa si che ogni cittadino, che non può contare sull’aiuto dei “potenti”, sin da piccolo impara a saper risolvere da sé i problemi, riunendosi con altri in modo spontaneo. Nascono cosi, liberamente, associazioni di persone per difendere interessi nei più svariati campi: commerciali, politici, letterari, religiosi, sindacali, ricreativi, assistenziali e cosi via. E’ questa l’America della massima libertà associativa, senza vincoli. Lo Stato, in questa fase, è uno Stato minimale, al quale ci si rivolge solo per dirimere le questioni veramente importanti. Una delle forme più nobili ed importanti dell’associazionismo americano dei primi del ‘900 fu “l’Esercito della Salvezza”, associazione che ha mantenuto nel tempo la sua efficacia, e che ancora si distingue per impegno e dedizione dei suoi appartenenti. In queste forme “libere” di associazionismo l’ingresso è aperto a tutti gli interessati, senza vincoli di età, censo, o quant’altro, con un unico impegno: il rispetto delle regole stabilite dall’associazione.
Associazioni di servizio.

Due le differenze importanti tra le libere associazioni e quelle cosi dette “di servizio”: la “cooptazione” e la “rappresentanza”. In quelle di servizio (Rotary, Lions, Soroptimist e cosi via) si entra solo dietro presentazione di un socio (cooptazione) che garantisce la capacità del nuovo entrante di inserirsi, senza fatica, insieme agli altri già soci. Questo perché essendo il collante principale l’amicizia, l’ingresso non selezionato potrebbe non essere a tutti gradito. Altro vincolo importante è la rappresentanza: si entra rappresentando una categoria (dirigente d’azienda, medico, ingegnere, ottico, e cosi via). Il Rotary, quindi, a differenza delle libere associazioni, non è un gruppo indistinto di persone con lo spirito missionario dedito a fare del bene al prossimo nel mondo, ma una selezionata “squadra” di uomini e donne ai vertici delle loro professioni che, attraverso l’amicizia, cercano di orientare le loro capacità e professionalità verso chi è meno fortunato, offrendo quel “disinteressato servizio”, al di sopra del proprio interesse personale.

Il Rotary nasce agli inizi del ‘900 proprio con lo scopo di “dare servizio”, in un contesto sociale particolarmente bisognoso, privo com’era di legami sociali amichevoli. Il Rotary, attraverso la riscoperta ed il miglioramento dell’amicizia tra i soci, intendeva “mettere insieme” ed a disposizione la professionalità dei soci per fini e scopi sociali. Anche oggi all’articolo IV dello statuto di ogni Rotary club si legge che lo scopo del Rotary è quello di “diffondere l’ideale del servire, inteso come motore e propulsore di ogni attività”. L’invito fatto dal Rotary ai propri soci di improntare l’attività professionale esercitata, applicando i più alti principi di etica economica e sociale, era ai primi del ‘900 da considerarsi assolutamente rivoluzionario. In quell’epoca, infatti, tutto era finalizzato a ottenere il massimo profitto ed a raggiungere esclusivamente l’interesse personale. Un’associazione nata, quindi, per condividere l’amicizia, la tolleranza, l’etica professionale e la disponibilità al servizio, nel rispetto di precise regole di appartenenza e di rappresentanza.

Associazioni massoniche.

La Massoneria, definita anche Arte Reale, è un’associazione iniziatica e di fratellanza a base etica e morale, sicuramente nata anche prima del 1.700. I princìpi massonici discendono dalle Costituzioni dei Liberi Muratori, redatte da James Anderson nel 1723, e le cui regole fondano la tradizione universale della Massoneria. Essi sono dunque principi, o norme ideali, che non possono essere messi in discussione o essere cambiati, pena l'uscita dalla tradizione stessa e dalla idealità massonica. La Massoneria promuove tra i suoi aderenti la ricerca incessante della verità per realizzare la fratellanza universale del genere umano. Attraverso i suoi affiliati finalizza la sua azione sul piano etico sviluppando i valori universali (lealtà, amicizia, fedeltà, sincerità, bontà, altruismo) della società umana e consolidando i propri ideali con l’astensione da ogni proposizione dogmatica o di fanatismo nello spirito di una tolleranza universale e quella materiale su progetti d’azione benefica nei confronti degli affiliati e, nella società civile, dei bisognosi. Tutto questo svolto nella massima segretezza. I massoni hanno sempre attribuito ai loro incontri e riunioni di loggia la più assoluta segretezza. Il suo carattere confidenziale e discreto, ha sempre connotato all’esterno la massoneria come un gruppo “chiuso”, a se stante, sotto certi aspetti dominante nei confronti di chi non vi apparteneva. Riferendosi all'attività massonica si parla di "segretezza", poiché nella cultura massonica è preciso il dovere di non rivelare all'esterno ciò che viene svolto nel tempio dalle logge riunite ritualmente. La massoneria è dunque considerata una vera e propria “società segreta”, anche se i massoni sostengono che sarebbe meglio descriverla come una "società con segreti". Il livello di segretezza varia da zona a zona. Nelle nazioni anglofone la maggior parte dei massoni rende pubblica la propria affiliazione, gli edifici massonici sono chiaramente individuati e gli orari delle riunioni sono generalmente di dominio pubblico. In altre nazioni, dove la massoneria è stata soppressa dal governo, la segretezza può essere molto più praticata. Perfino nel mondo anglofono i dettagli precisi dei rituali non vengono resi pubblici, e i massoni hanno un sistema segreto di "metodi di riconoscimento", come la stretta di mano segreta massonica, tramite la quale i massoni possono riconoscersi tra loro "nel buio come nella luce". Molte sono le giustificazioni addotte dai massoni in ordine alla riservatezza che caratterizza la vita interna dell'organizzazione. La principale di esse è che la massoneria è un ordine iniziatico cui si accede passando attraverso diversi livelli di indagine e conoscenza delle questioni etiche e filosofiche, ossia si procede tramite iniziazioni, le quali permettono il riconoscimento del livello spirituale raggiunto; conoscere in anticipo gli eventi pregiudicherebbe l'efficacia di questo sistema.

                       
Cari amici, fatto questo breve ma necessario percorso di confronto conoscitivo su queste tre diverse forme associative, vorrei ora arrivare alla mia conclusione, partita dalle motivazioni esposte nella premessa. Ogni associazione ha la sua organizzazione e chi intende aderirvi lo fa liberamente e spontaneamente, direttamente o accettando la chiamata. Ho pieno rispetto per qualsiasi struttura, purché dedita al raggiungimento di obiettivi leciti e di “interesse generale”. Migliorare le condizioni di chi è meno fortunato, di chi ha bisogno di aiuto e sostegno, è certamente un nobile scopo, come altrettanto importante è il “modo” in cui le azioni messe in atto si concretizzano. Tra le tre forme associative esaminate ero e sono sempre più convinto che la forma che più soddisfa la mia visione altruistica è quella delle “Associazioni di Servizio”. Soprattutto per le seguenti ragioni.

Nel mondo del volontariato è preminente il concetto altruistico dell’homo donator, attraverso la piena applicazione della logica filosofica del Dono. Questa logica del dono, come gli studiosi del MAUSS (Mouvement Anti-Utilitariste dans les Sciences Sociales) hanno ampiamente osservato e riscontrato, afferma che il valore del dono, parte integrante del rituale delle società arcaiche, può valere anche per la società contemporanea. Nel volontariato gli appartenenti donano e si donano, indistintamente nella logica evangelica del dare missionario. Ammirevole come sforzo ma spesso poco concreto, senza investire in futuro.

Nel mondo delle associazioni “di servizio” come il Rotary si opera, invece, attraverso l’applicazione dei principi economici, nel rispetto dell’etica economica e sociale, muovendosi nella logica dell’homo oeconomicus. E’ l’applicazione etica dell’economia, e il miglioramento della coscienza umana che passa dall’egoismo all’altruismo, senza trasformare, però, l’homo oeconomicus in homo donator! Il rotariano è un uomo che è parte integrante della sfera economica mondiale. Esso eleva il proprio lavoro applicando alti principi di etica negli affari e nelle professioni, è orientato costantemente a servire l’interesse generale, è tollerante e comprensivo nei confronti della diversità culturali, sociali, politiche e religiose. Homo oeconomicus, dunque, ma etico e non egoista, che svolge il suo servizio costantemente orientato alla cooperazione, con il fine ultimo del miglioramento delle condizioni umane ed il raggiungimento della pace nel mondo. Il tutto alla luce del sole, senza nascondere alla mano destra ciò che fa la sinistra!


Nel mondo delle associazioni massoniche, invece, la segretezza ha sempre giocato un ruolo determinante, che ha fatto immaginare agli “esterni” scopi nascosti. Segretezza ritenuta capace di contenere pericoli per la Società, sia civile che religiosa. In particolare per la Chiesa l’appartenenza alla massoneria è ritenuta inconciliabile, e più volte questa inconciliabilità è stata espressa solennemente. Anche la gran parte dei Governi ritiene questa segretezza inconciliabile con la necessità di trasparenza. La massoneria è stata a lungo accusata di “complottare in segretezza”, di avere un forte potere occulto, orientato al "dominio del mondo" e capace di controllare o influenzare segretamente la politica mondiale. I massoni, a ragione o a torto, sono spesso accusati di costituire una potente lobby, dedita ad un costante scambio di favori e raccomandazioni, allo scopo di favorire in ogni modo i propri membri. L’attività benefica esterna sarebbe solo un paravento esteriore.

Cari amici, ho detto in apertura che sono rotariano da oltre vent’anni e che sono orgoglioso della mia appartenenza. Non sono mai stato massone, anche se non ho nulla, personalmente, contro l’associazione. Credo che come in tutte le associazioni vi siano “Buoni” e “Cattivi” soci. Conosco e sono amico di alcuni massoni ai quali accredito uno spiccato senso altruistico e che hanno messo in atto interventi straordinariamente efficaci nei confronti di chi ha bisogno! Come spesso ho avuto modo di dire non è l’abito che fa il monaco!

Grazie a tutti dell’attenzione.

Mario

                           

1 commento:

Anonimo ha detto...

Amico Mario, come sei ingenuo...