giovedì, maggio 09, 2013

PIANETA GIOVANI. IL MIO CORPO NON MI PIACE! MI RIFACCIO O NON MI RIFACCIO?

Oristano 8 maggio 2013
Cari amici,
siamo arrivati alla terza puntata delle riflessioni sul pianeta giovani. L’argomento, che sono convinto rivesta un’importanza anche superiore agli altri due già esaminati, è quello della “Chirurgia estetica” e della crescente richiesta di interventi chirurgici estetici, fatta, in particolare,  dai giovanissimi di entrambi i sessi. Un dato eclatante: una ragazza su due è disposta a ricorrere alla chirurgia estetica, che tradotto in pratica significa che circa il 50% degli adolescenti, giovani tra 16 e 21 anni, non disdegna l'idea di un intervento chirurgico per diventare più gradevoli e accettabili! Sono cifre, cari amici, da capogiro!
Si osserva costantemente una cura del proprio corpo talmente ossessiva da ritenersi patologica. “Corpo, corpo delle mie brame…”, è la prima cosa che ogni giovane controlla ogni mattina appena si alza.  E’ lo specchio il nostro giudice più severo! Appena ci svegliamo, lo andiamo a salutare, entrando in bagno. È lui che fa inorridire, le nostre teen ager, che le condanna mostrando loro quanto sono “brutte”, “grasse”, “mostruose”, “sgraziate”, “deformi”, se paragonate alle belle forme esibite dalle ragazze di copertina dei settimanali, che esse sfogliano con avidità, o allo snello corpo delle veline televisive, esposte in tutti i modi come delle Escort in vetrina. Oramai la moda e lo stile di vita a cui ci hanno abituati i bombardamenti mediatici, costanti e irrefrenabili, vogliono, esigono, pretendono e impongono che il proprio aspetto fisico, diventi, in qualsiasi modo,  esteticamente perfetto.
Ecco, allora, che sottoponiamo il nostro corpo a ogni sorta di “tortura” fisica pur di renderlo bello, armonioso, snello, abbronzato, proporzionato, in una parola… invidiabile. Ma le cure ordinarie, spesso, non bastano. Ecco, allora, scattare l’imperativo della chirurgia estetica, che adesca clienti anche giovanissime, insoddisfatte del proprio seno, del proprio naso, del proprio mento, ecc., promettendo Loro di acquisirne uno nuovo di zecca, il più appropriato e attraente che ci sia!


Il ritocco fisico, cari amici, è diventato, insomma, lo stratagemma idoneo a sopperire alle insoddisfazioni che derivano dal mancato apprezzamento del nostro corpo e dall’insoddisfazione del nostro aspetto fisico, difetti che tormentano nel profondo uomini e donne, siano essi o esse giovanissime o più mature. Eppure lo sappiamo bene che le foto delle ragazze o modelle, che compaiono sulle pagine di giornali e riviste sono ritoccate al computer per apparire al top. La loro bellezza è fittizia, ideale, falsata e pertanto artefatta e ingannevole. Nulla di quello che notiamo, stupiti, sulle copertine è reale! Eppure ci rodiamo l’anima pur di assomigliare a quell’attore o attrice del piccolo o grande schermo, che, per mestiere, devono essere belli e attraenti. E’ una specie di corsa patologica a migliorarsi,  una moda assillante, una tendenza irrinunciabile, un imperativo assoluto: rifarsi il seno o il naso o la bocca, perché, se no, non siamo “in”, ma certamente “out” !

L’industria, il marketing e la pubblicità hanno fatto del corpo una gallina dalle uova d’oro. Per i chirurghi che si occupano dei ritocchi fisici è una pacchia: in America il guadagno annuo per gli interventi specialistici di questo genere ammonta ad oltre 15 milioni di dollari. Certamente l’Italia non è in secondo piano. Questa tendenza a modificare le proprie fattezze ha messo piede anche in Oriente, dove sono sempre più numerose le adolescenti che si fanno rifare gli occhi e le palpebre all’occidentale, oppure si fanno addirittura allungare le gambe con particolari strumenti ortopedici di trazione. La chirurgia estetica, dunque, alimenta un giro d’affari globale da capogiro, approfittando delle idiosincrasie sull’aspetto fisico, degli adolescenti in particolare. Senza ignorare, per questi ultimi, un altro fenomeno, strettamente legato e ugualmente preoccupante: quello dell’anoressia e della bulimia, in cui cadono tantissime adolescenti, che si abituano in modo anomalo a rimettere il cibo ingurgitato pur di apparire più sexy, più snelle possibile, per fare colpo.
Preoccupa seriamente il numero crescente di giovani che ricorrono alla chirurgia plastica. La statistica ufficiale è impietosa: sono quasi 90mila le adolescenti, questo il dato che emerge dal Rapporto Eurispes sull’infanzia del 2010, che vi hanno fatto ricorso; erano 45mila nel 2002. Questo dato è specchio, spiegano i sociologi, di un disagio esistenziale che oscilla tra insicurezza e difficoltà di rapporti. Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico, afferma che sempre più teenagers chiedono l'aumento del volume delle labbra. L'intervento al seno adesso è vietato per le minorenni se non per motivi medici e allora si punta alla liposuzione: addome, cosce, fianchi, glutei. Come già ricordato prima, al 50 per cento delle giovani donne di età compresa tra i 16 e i 21 anni non dispiace affatto l'idea di un intervento di chirurgia estetica che le faccia diventare più magre o semplicemente più carine. Una possibilità, questa, presa in considerazione anche dal 46 per cento delle giovanissime, ossia le ragazze tra gli 11 e i 16 anni. Grande popolarità hanno, inoltre, le diete dimagranti, assai diffuse già nel gruppo delle giovanissime (42 per cento) e praticamente “la norma” tra quelle più grandi (66 per cento). In pratica, le nuove generazioni considerano i ritocchi o modifiche al proprio corpo come qualcosa di semplice, come fosse bere un bicchier d’acqua!
Cari amici, è una gioventù, quella delle nuove generazioni, molto insicura e ansiosa. Il benessere, vissuto fin dai primi giorni della loro esistenza, ha fatto di loro dei personaggi fragili, insicuri, e soprattutto amanti dell’immagine più che dell’essere. Ci sono valori ben più alti di quello dell’immagine del proprio corpo. L’aspetto fisico ha le sue priorità, certo! Il corpo deve apparire bello e armonioso, giusto! Ben vengano, quindi, la ginnastica e la cosmesi, e, se necessario, anche l’intervento chirurgico, ma senza esagerare! Del resto, giustamente, gli antichi romani usavano dire: “Mens sana in Corpore sano”. Per l’appunto, come la mettiamo, cari giovani,  con la mente e con l’anima? Alla loro bellezza non ci pensiamo proprio?
Meditate, ragazzi, meditate….
Grazie della Vostra sempre gradita attenzione, ricordandovi che manca ancora un tassello per chiudere le riflessioni sul “Pianeta Giovani”: quello relativo al sesso.
A presto!
Mario

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