giovedì, settembre 17, 2015

LA SARDEGNA, ISOLA DEI CENTENARI, È DIVENTATA UN GRANDE LABORATORIO GENETICO. UN RECENTE STUDIO HA IDENTIFICATO I GENI COLLEGATI ALLA BASSA STATURA ED AL RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE.



Oristano, 17 Settembre 2015
Cari amici,        
non finirò mai di ripeterlo: la Sardegna (parole di Marcello Serra) è davvero quasi un Continente! Dopo aver scoperto che nel DNA dei sardi si annida il gene della vita centenaria, ora siamo riusciti anche a trovare la chiave per scoprire i motivi della nostra statura non proprio da giganti. È la Sardegna, insomma, l'isola più fertile per gli studi sulla genetica!
La notizia è di data recente. L’interessante scoperta si deve allo studio effettuato dal gruppo SardiNIA (ProgeNIA), coordinato dal Prof. Francesco Cucca, dirigente dell'Istituto di Genetica e Ricerca Biomedica del Consiglio delle Ricerche (Irgb-Cnr), oltre che docente di genetica all'Università di Sassari. Il gruppo SardiNIA, fondato nel 2001 dal genetista sardo Giuseppe Pilia prematuramente scomparso nel 2005, si avvale di importanti collaborazioni internazionali, in particolare quelle con David Schlessinger, ricercatore emerito del National Institute on Aging (NIA at NIH) che finanzia da 15 anni il progetto, e con Gonçalo Abecasis, direttore del Dipartimento di Biostatistica dell’Università del Michigan Ann Arbor.
Il prezioso risultato ottenuto è stato pubblicato sulla rivista Nature Genetics, che ha dedicato ampio spazio a questa ricerca, e apre la strada a futuri studi che consentiranno di mettere a punto nuove terapie per combattere sia le malattie cardiache che le anemie. Vediamo insieme i dettagli di questa bella scoperta, che vede i sardi, pur di statura più bassa, anche più resistenti di altri, però, alle malattie cardiache.
La complessa operazione messa in atto dal Prof. Cucca ha coinvolto oltre 6.600 volontari, provenienti da quattro paesi dell'Ogliastra: Lanusei, Arzana, Ilbono e Elini. l'analisi del loro Dna ha portato ad una nuova scoperta scientifica sulle varianti genetiche che generano il cosiddetto "effetto isola" e sarà utile nello studio delle predisposizioni di diverse malattie ereditarie e non. "Abbiamo sequenziato l'intero genoma di 2.120 individui provenienti dai quattro paesi dell'Ogliastra, usando approcci di caratterizzazione molecolare ad altissima risoluzione e modelli statistici per predire le sequenze genomiche in un numero più ampio di individui, nel nostro caso i 6.600 volontari dello studio SardiNIA", ha detto Carlo Sidore, ricercatore dell'Irgb-Cnr.
"Sono state identificate due varianti genetiche - ha spiegato ancora il ricercatore - con forte impatto sull'altezza della popolazione sarda, in grado di ridurre rispettivamente l'altezza di circa 4 e 2 cm, rispetto a variazioni di circa 0.3 cm tipicamente apportate da ciascuna delle circa 700 varianti genetiche precedentemente scoperte". Valutando l'insieme di queste varianti genetiche, i ricercatori hanno identificato nei sardi un arricchimento sistematico e non casuale di quelle in grado di ridurre l'altezza. "Questo indicherebbe un vantaggio selettivo per la bassa statura nei sardi, che rappresenta il primo esempio nella specie umana del già noto "effetto dell'isola", secondo cui i mammiferi tendono a diventare più piccoli dopo centinaia di generazioni trascorse in ambiente insulare", ha aggiunto Magdalena Zoledziewska, anch’essa ricercatrice dell'Irgb-Cnr.
Lo studio non si è limitato ad analizzare i geni responsabili della bassa statura. Sono stati anche scoperti altri due geni legati ai livelli ematici dei lipidi e cinque nuovi geni associati alle molecole dell'infiammazione nel sangue; studi che possono avere importanti ricadute cliniche, relativamente al rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e infiammatorie. Inoltre, un terzo studio innovativo collegato, ha analizzato il controllo genetico della produzione di emoglobina. "Lo studio congiunto delle tre diverse forme di emoglobina presenti nel sangue umano, suggerisce che la loro regolazione è coordinata geneticamente, migliorando i bersagli per approcci terapeutici volti ad incrementare la produzione di specifiche forme di emoglobina (HbF e HbA2), in anemie ereditarie come le beta-talassemie e l'anemia falciforme", ha sottolineato Fabrice Danjou, altro ricercatore dell'Irgb-Cnr.
"La popolazione sarda - sostiene Cucca - ha infatti caratteristiche che costituiscono terreno fertile per le analisi genetiche. La prima è la distribuzione relativamente omogenea della variabilità genetica in differenti aree dell’isola. Inoltre per via della sua antica e complessa storia demografica, in Sardegna si trovano varianti genetiche molto rare altrove".
Cari amici, la Sardegna dopo aver ottenuto il record della longevità, che ha portato nell’Isola i migliori studiosi dell’età senile, è ora sotto la luce dei riflettori per avere anche i più accreditati parametri biomedici per lo studio della genetica. Quest’ultimo studio sui geni dei sardi, oltre che aver consentito di identificare il gene che ci ha mantenuto così bassi, aiuterà non poco a combattere meglio malattie cardiache e anemie. Insomma, il cosiddetto "effetto isola", se da una parte ci tiene relativamente distaccati da contesti molto più ampi, ci consente però di svolgere un ruolo ad altri negato: avere una nostra straordinaria unicità!
La Sardegna, insomma è proprio un piccolo-grande Continente!
Ciao, a domani.
Mario


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