lunedì, agosto 01, 2016

MONASTERO DI SANTA CHIARA: IL 2 AGOSTO L’APERTURA DELL’ULTIMA PORTA SANTA DELLA DIOCESI.



Oristano 1 Agosto 2016
Cari amici,
Inizio i post del caldo mese di Agosto riportando un evento importante della nostra Diocesi: l’apertura il 2 Agosto dell’ultima delle “Porte Sante della Misericordia”, indette da Papa Francesco. Una scelta speciale quella della nostra Arcidiocesi di riservare l’ultima delle ‘Porte Sante’ al Monastero di Santa Chiara, luogo da sempre deputato alla meditazione, alla preghiera, ed al silenzio orante delle monache di clausura. Sarà l’Arcivescovo Metropolita, S.E. Mons. Ignazio Sanna, a condurre il Sacro Rito, predisposto in concomitanza con la celebrazione della festività di Santa Chiara, in calendario dal 2 al 10 Agosto.
Le presenza delle suore Clarisse nel monastero di Oristano è una presenza antica, iniziata storicamente nel 1343. Secondo alcuni storici il loro monastero è il più antico sorto in Sardegna e risalirebbe addirittura alla seconda metà del 1200 (si presume una decina d’anni dopo la morte di Santa Chiara), anche se l’affermazione è priva di certezza storica, mancando i documenti probanti. Certa è invece la data di "rifondazione": 22 Settembre 1343, come si rileva dalla lettera apostolica inviata dal papa Clemente VI al giudice Pietro III, dove leggiamo:
"Al diletto figlio, nobiluomo Pietro, giudice di Arborea, in Sardegna della diocesi Arborense... La tua lettera a noi presentata diceva che tu, a lode di Dio e per la salvezza tua e dei tuoi genitori, disponi di fondare di nuovo e dotare un certo monastero di suore di santa Chiara nel luogo e città di Oristano... Con la presente, te lo concediamo per grazia speciale con la (nostra) autorità apostolica. Dato in Villanova diocesi di Avignone, il 22 settembre 1343, anno secondo (del nostro pontificato)".
Il giudice Pietro III, poi, per la sua magnanimità ottenne il permesso di accedere al monastero e con lui la madre, la sorella Maria ed altre persone; questo è quanto concedeva papa Clemente VI in una lettera datata 30 giugno 1345. La lettera precisava che il monastero includeva la preesistente chiesa di san Vincenzo martire: "perché il luogo e il monastero delle monache recluse, san Vincenzo in Oristano, dell'ordine di santa Chiara…".
Il monastero nel 1345 era abitato da 13 suore pisane: dati certi questi, in quanto i nomi delle suore compaiono in lettere papali del 1371 e 1373, ma anche in atto pubblico del giudice Mariano IV del 1368.
Il giudice Pietro III, che diede vita a questo monastero, morì nel 1347 e sua moglie donna Costanza, figlia di Filippo Aleramici marchese di Saluzzo, si ritirò in monastero trascorrendo qui gli ultimi mesi della sua vedovanza e vita. Una lapide ritrovata nel secolo scorso, scritta in caratteri gotici ci ha lasciato la data della sua morte, 18 febbraio 1348. Di donna Costanza di Saluzzo resta pure il testamento col quale donò al monastero di Santa Chiara la Villa di Molins de Rey, in Catalogna, che aveva ricevuto in dono dal marito, e che le suore per la lontananza e la difficoltà di amministrarla, rivendettero alla regina Eleonora d'Aragona, come attestano diverse lettere indirizzate dal pontefice Urbano V ai vescovi di Bosa e di Barcellona ed alla stessa regina d'Aragona per la riuscita della vendita.
Alterne vicende storiche, con alti e bassi, incisero sul funzionamento del monastero ubicato in Oristano. Dopo un periodo di ‘magra’, nel 1739 arrivarono, per ripopolarlo, diverse monache provenienti dalla Spagna. Oggi il monastero, recentemente rinforzato con le monache arrivate nel 2014 da Alghero, annovera 20 suore, tra sorelle anziane, di mezza età e vivaci e colte giovani, che hanno deciso di dedicare le loro verdi vite, anima e corpo, a Dio. Esse s formano nello ‘stile di vita’ di Santa Chiara, attraverso quella fraternità vissuta secondo lo Spirito del Vangelo, dedite totalmente al servizio orante della Chiesa di Dio. La loro giornata, attraverso la celebrazione della Liturgia delle Ore, è un incessante canto di Lode al Signore e di preghiera di intercessione, che unisce Cielo e terra, in uno scambio incessante d’Amore. Una Comunità di sorelle in costante ricerca del Volto di Dio, che si mette in cammino, ogni giorno, nei semplici gesti quotidiani di chi prega e lavora, scoprendo e lodando la bellezza del Creato e ringraziando Dio con la loro lode perenne.
Oggi in questo antico monastero, pur nella perfetta conservazione dei valori cristiani, si vive una ‘cristianità moderna’, dove anche la comunicazione via computer ha il suo peso importante. Questo nuovo strumento informatico risulta essere un modo nuovo per introdurre il navigante in Internet nella misconosciuta realtà monacale delle suore di clausura, in modo che esso possa, più da vicino, rendersi conto della vita riservata che si svolge nel monastero, dedicata agli altri nella spirituale vita di preghiera. Queste suore, anche se chiuse nel chiostro, non sono avulse dal mondo: vivono, anche se spiritualmente, tutte le vicende che ruotano su Oristano e sul mondo, belle o brutte che siano, presentandole quotidianamente al Signore nelle loro preghiere.

Cari amici, viviamo, dunque, con loro, questo 2 di Agosto dedicato alla “Misericordia”, nella speranza che le loro preghiere aiutino questo mondo ad uscire dall’odio, dall’indifferenza, dall’egoismo e dall’individualismo. Anche durante il resto dell’anno, attraverso la "Ruota" e la "Grata", provvidenziali canali di comunicazione tra la clausura e il mondo esterno, possiamo restare in contatto con loro: confidiamo fiduciosi le nostre miserie, che esse provvederanno, con la preghiera a rappresentare al Signore.
In occasione dell’apertura della “Porta Santa” nel parlatorio sarà allestita una interessante mostra dei documenti storici conservati nel Monastero. Spero che saremo in tanti a partecipare!
A domani.
Mario

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