sabato, agosto 27, 2016

TRIESTE E L’ITALIA: IL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE, ISTITUITO ALLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE CON IL TRATTATO DI PACE DEL FEBBRAIO 1947, HA ANCORA IL DIRITTO DI ESISTERE?



Oristano 27 Agosto 2016
Cari amici,
Su questa parte dell’Italia sono stati versati fiumi di inchiostro, ma ciò nonostante la vicenda umana e sociale, nata alla fine della seconda guerra mondiale, non sembra ancora aver scritto la parola fine. A quasi 70 anni dal trattato che istituì il Territorio Libero di Trieste (TLT) gli italiani che vi abitano contestano, alcuni in modo particolarmente forte, il fatto che l’Italia continui ad occupare “in maniera illegale” il loro territorio, che invece sarebbe dovuto restare libero. Per far valore i loro diritti è nato il Movimento Trieste Libera (MTL), che chiede, anche in sede internazionale, il pieno riconoscimento dei diritti a suo tempo assegnati al Territorio Libero di Trieste, dei suoi cittadini e delle sue imprese.
Grazie agli atti presentati da Trieste Libera, un’organizzazione che dal 2011 si batte affinché l’Italia riconosca il Territorio Libero di Trieste, migliaia di triestini hanno potuto richiedere ufficialmente al Governo italiano, considerato sempre Amministratore Civile Provvisorio del Territorio Libero di Trieste, di vedere rispettati i propri diritti. La questione triestina, che tantissimi italiani consideravano superata e ormai dimenticata da tempo, è dunque ancora viva, priva di una concordata soluzione giuridica, che viene dal Movimento fortemente rivendicata. Ma vediamo insieme nei dettagli il motivo del contendere.
Uno dei protagonisti di questa “rivolta” è Roberto Giurastante, 51enne presidente del Movimento Trieste Libera. Questo speciale territorio, istituito alla fine della Seconda Guerra mondiale con il Trattato di Pace del febbraio 1947, non risulta sia stato mai ufficialmente abrogato. Giurastante, in un’intervista rilasciata a Libero accusa pesantemente l’Italia di aver occupato i suoi territori, di conseguenza chiede al Governo italiano di rispettare il Trattato di Pace, bloccando immediatamente le richieste ritenute ingiuste, come, ad esempio, quelle relative al pagamento di imposte e dazi, destinati alla copertura del debito pubblico italiano.
“L’Italia, secondo la Costituzione entrata in vigore il primo gennaio 1948 - evidenzia Giurastante nell’intervista, ha i confini stabiliti dal Trattato di Pace del 1947: Roma, quindi, ratificando quel trattato, ha riconosciuto il Territorio Libero di Trieste”. “Se l’Italia ‘se ne tornasse a casa’, i residenti del TLT potrebbero organizzarsi come una Repubblica, con un Parlamento, un capo di Governo e i vari organi rappresentativi eletti democraticamente: proprio come disposto dal Trattato di Pace”, sostiene Giurastante, e potremmo pensare ad una sorta di Singapore europea.
Per sostenere la richiesta migliaia di residenti del Territorio Libero di Trieste dal 2012, come atto dimostrativo, non pagano le tasse: si limitano a versare esclusivamente le imposte locali. "Potrebbero essere molti di più", afferma Giurastante, ma il motivo è da ricercarsi nell’azione intimidatoria messa in atto dal governo italiano; “i nostri cittadini vengono minacciati di licenziamento, come anche della perdita del diritto alla pensione”, aggiunge. Poi precisa: “Vogliamo pagare le tasse per il servizio erogato dall’Italia, ma i soldi devono rimanere a Trieste, nel Territorio Libero”.
La questione, però, non è così semplice ma abbastanza controversa: per giudici il territorio contestato è passato all'Italia con il Trattato di Osimo; quando Giurastante, come Presidente del Movimento, si è rivolto ad un tribunale, i giudici hanno sostenuto, che Trieste è un comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Friuli-Venezia Giuli, “passato sotto la sovranità italiana a seguito del Trattato di Osimo”. Il presidente del Movimento però non si arrende, ritenendo quell’ordinanza sbagliata e per questo si dice pronto a presentare ricorso in sede internazionale.
Giurastante, al giornalista che gli domandava se non si sentisse un usurpatore di servizi pubblici, ha prontamente replicato: “Esiste la Convenzione dei diritti di Ginevra. Siamo occupati dall’Italia e l’occupante deve garantire assistenza ai cittadini dello Stato occupato”. Nel mentre le imposte non pagate per circa 5 anni si accumulano, e Giurastante si dice pronto, nel caso in cui arrivassero delle multe o dei provvedimenti di pignoramento, a fare ricorso in sede internazionale; “Contesterò sulla base del diritto di sovranità dello Stato italiano, ci rivolgeremo all’Onu”, sostiene Egli con forza. E come lui sembrerebbero pronti alla lotta anche altri 4-5.000 cittadini.
Cari amici, il problema non sembra di facile soluzione. Le principali richieste presentate dagli aderenti al movimento MTL al Commissario del Governo italiano (che secondo loro arbitrariamente continua ad "amministrare provvisoriamente” il Territorio Libero di Trieste, istituito col Trattato di Pace del 1947 e con gli obblighi del Memorandum d'intesa di Londra del 1954), riguardano in particolare tasse, documenti, cittadinanza, legittime elezioni, risarcimento servizio militare, assistenza sociale, etc. Tutte richieste che certamente danno fastidio alle autorità italiane, che, secondo il Movimento, a Trieste vogliono simulare una sovranità che non c’è: quella della Repubblica Italiana.
Chi la spunterà tra i due contendenti? Possibile che non si possa avviare un dialogo costruttivo che, di comune accordo, metta fine a qualcosa, oggi, di assolutamente anacronistico? Certo, non sarà facile: ci vorrà tanta, ma tanta buona volontà…
A domani.
Mario

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