sabato, dicembre 31, 2016

UNIONI MATRIMONIALI E FEDELTÀ. SE DECIDIAMO DI ABOLIRE L’OBBLIGO DI FEDELTÀ TRAI I CONIUGI A CHE SERVIREBBE SPOSARSI?



Oristano 31 Dicembre 2016
Cari amici,
La mia riflessione di quest'ultimo giorno di Dicembre, che è anche quello che chiude l'anno 2016, è dedicata ad un "bene" che ritengo di grande importanza sociale, anche se col passare del tempo pare perdere lentamente ma inesorabilmente di valore: la Fedeltà. Il suo significato è ampio, spaziando in tutti i campi: dall'amicizia alla fede politica, da quella religiosa a quella aziendale, per arrivare a quella intimamente familiare, quella tra i coniugi, che decidono, unendosi in matrimonio, di fare vita insieme. Ebbene, proprio della fedeltà matrimoniale (quella sancita per legge dal nostro Codice Civile), voglio riflettere oggi con Voi, in quanto sembrerebbe destinata, come obbligo, a scomparire.
Il 25 Febbraio scorso i Senatori del PD hanno presentato in Parlamento un disegno di legge che chiede espressamente l’eliminazione dall’articolo 143 del Codice Civile la parte che impone l’obbligo di fedeltà tra i coniugi che contraggono matrimonio. Il disegno di legge, ora assegnato alla Commissione giustizia di Palazzo Madama, è composto da un solo articolo che, seppur stringato, è in grado di rivoluzionare l'intero Istituto del matrimonio.
Come riportato dal giornale Il fatto quotidiano, la prima firmataria del DDL è la renziana Laura Cantini, seguita da “altri 11 senatori tra i quali la stessa Cirinnà e Sergio Lo Giudice”. La senatrice Cantini, nelle diverse interviste rilasciate ha detto che “L’obbligo di fedeltà è un retaggio di una visione superata e vetusta del matrimonio: il giudice non può fondare la pronuncia di addebito della separazione sulla mera inosservanza del dovere di fedeltà coniugale. Inoltre, la legge 219 del 2012, ha superato la distinzione tra figli legittimi e naturali, che rese fondamentale all’epoca l’obbligo di fedeltà tra i coniugi”. Se approvata, la proposta di legge spazzerebbe via, con un solo rigo, una delle basi su cui si basa la natura stessa del matrimonio, regolato giuridicamente o consuetudinariamente, con determinati obblighi, praticamente da millenni.
La notizia della proposta di legge (di cui pare che pochi per ora siano al corrente) comincia già ad essere riportata in "rete", dando il via ad una battaglia che si muove tra opinioni contrastanti. C’è chi è spaventato di fronte all’idea della perdita di un valore sociale, sentimentale ed esistenziale importante, su cui da sempre   si è basato il legame coniugale, e chi invece plaude ai promotori della legge, sostenendo che la fedeltà è un valore obsoleto che va abolito in quanto ormai nessuno lo rispetta più.
A rompere per primo il muro dell'obbligatoria ed imposta fedeltà d’unione è stata la recente legge sulle unioni civili. Nelle coppie omosessuali, infatti, la fedeltà non è stata prevista, come rimarca la prima firmataria del disegno di legge, la senatrice Cantini; le unioni civili, ha detto, sono un modello "molto più avanzato che dovrà essere recepito dal Codice Civile". Nella legge Cirinnà, infatti, dopo le numerose polemiche, è stato tolto dal testo originario la fedeltà sessuale quale requisito di coppia, in quanto caratteristica esclusiva del matrimonio tradizionale. Mantenere pertanto l’obbligo di fedeltà nel matrimonio tradizionale significherebbe, a detta della Cantini, avere "le corna legali" per le coppie omo ma non per quelle etero.
Che dire, cari amici, qui mi viene da sorridere amaro, pensando a quanto affermava una persona (tra l’altro apparentemente colta e intelligente), pochi giorni prima di andare al voto per il Referendum Costituzionale che si è appena concluso. La sua affermazione, tesa a giustificare il SI nella consultazione referendaria, aveva questa come motivazione: “voto SI perché intanto è necessario cambiare”, dimenticando o ignorando che, spesso, cambiare non significa solo e sempre migliorare, ma anche peggiorare lo status quo! Nel caso della proposta di legge che tende ad abolire la fedeltà coniugale, io credo che l’eliminazione del rispetto di fedeltà reciproca non sia solo fine a se stesso, ma nasconda “dietro le quinte” altri problemi, oltre quelli dell'aggiornameto della morale comune.
Dietro il cavallo di Troia della concessa “libertà sessuale”, a mio avviso, ci sono anche implicazioni di natura economica. Ora, nelle cause di divorzio, è il coniuge che tradisce a pagare economicamente le conseguenze dell’infedeltà nei confronti dell’altro coniuge. Il coniuge che tradisce perde dunque il diritto all’assegno di mantenimento. 
Il tradimento, tra l'altro, oggi che viviamo nell’era di Internet dove le 'piazze virtuali' abbondano e le chat e i contatti skype più o meno hot sono all'ordine del giorno, seppur virtuale, prende sempre più corpo; anche lo scambio di messaggi erotici, se dimostrati, sono capaci di far scattare l’addebito per tradimento, come già ha avuto modo di esprimersi anche la Cassazione con la sentenza 8929/2013).
Io credo di non sbagliarmi quando affermo che dietro la supposta attribuzione di ‘obsolescenza’ nei confronti di certi valori, ci sia dietro anche un importante risvolto economico. Insomma, la realtà è che la vita quotidiana odierna scivola sempre di più verso la prevalenza dei valori economici rispetto a quelli morali: è l’homo oeconomicus a prevalere su quello etico e morale! 
In realtà, è inutile negarlo, viviamo un globalizzazione a 360 gradi: dove anche i sentimenti, sono ormai asserviti solo ed esclusivamente al potente “Dio-Denaro”! Smontiamo, allora, pezzo dopo pezzo, uno dietro l'altro, i capisaldi del nostro codice morale! Uno di questi è proprio l’obbligo della fedeltà coniugale, a dire dei promotori retaggio obosoleto del passato, che il nostro Codice dovrebbe cancellare, in quanto quella morale è da considerarsi ormai superata.
Cari amici, così va il mondo! L’importante è cambiare…magari pure in peggio! Quella in corso di discussione in Parlamento, a detta dei proponenti, è una grande e moderna rivoluzione etica, che la senatrice Pd Laura Cantini definisce “un modello molto più avanzato” di vita sociale. Stiamo avanzando, dunque, ma in quale direzione? Verso un modello nuovo di società che non solo giustifica ma accoglie l'immoralità come norma? In effetti a osservare bene certi comportamenti immorali già in essere, che ci mortificano tuttii giorni (dalle ruberie di alto livello, alla corruzione quotidiana), che cosa volete che sia il tradimento tra coniugi? Una trave nell'occhio? No, una semplice pagliuzza!
Riflettiamo e pensiamoci sul serio su questa "proposta indecente", capace di portare ad una sicura involuzione della nostra società. 
A domani.
Mario


1 commento:

Ilaria Rosiello ha detto...

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