giovedì, aprile 27, 2017

ORISTANO E LE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE. “DIVIDE ET IMPERA”, CONTINUA AD ESSERE IL MOTTO CHE GLI ORISTANESI BEN CONOSCONO.



Oristano 27 Aprile 2017
Cari amici,
“Divide et impera” (letteralmente «dividi e comanda») è una locuzione latina tornata prepotentemente in auge anche ai nostri giorni e che può essere ben utilizzata in tutti gli ambiti per ottenere il risultato. Spezzare o dividere gli eventuali gruppi che si oppongono alla soluzione di un determinato problema, è il marchingegno da sempre usato per sconfiggere i dissenzienti. In campo politico, poi, questa strategia risulta oltremodo utilizzata, in quanto dividere le fazioni avversarie che tentano di conquistare il potere è il modo migliore per controllarle e, di conseguenza, evitare che esse vincano le elezioni.
Oristano, come un po' tutti sappiamo, si sta preparando alle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale. I nefasti giochi di cui parlavo prima anche questa volta sono stati già da tempo messi in moto. A parte la dichiarata partecipazione ufficiale alla competizione dei nuovi schieramenti civici, che fanno della partecipazione alle elezioni una specie di baluardo, di bandiera (anche se difficilmente la potranno issare “da soli” sul pennone della “nave-Comune”), i due corposi raggruppamenti di Destra e di Sinistra, che ambiscono entrambi alla guida della Città, continuano, come in passato, con l’applicazione dei soliti distinguo, della nota tecnica divisoria, fatta di personalismi e individualismi, che nulla hanno a che fare con la ricerca del vero “bene comune” nell'interesse della città, ovvero con la seria costituzione della squadra più adatta, capace di governare la città per i prossimi 5 anni.
Dopo la faticosa e contestata legislatura precedente, dopo la rassegnata rinuncia a ricandidarsi del Sindaco Guido Tendas, in un primo tempo sembrava che il sereno fosse ritornato nella casa comune della coalizione di sinistra, ma così non è stato; nuovi venti di egoistico individualismo sono spirati nuovamente forti e al momento la coesione sembra lontana e la soluzione sempre più difficile da trovare. Anche lo schieramento opposto, quello del centro destra, non appare coeso e sereno: troppi nomi messi sul tappeto per indicare il candidato sindaco, in quanto nessuno sembra disponibile a dare credito ad un rappresentante che non sia del proprio partito!
Nel “mare magnum” della discordia, le divisioni anziché abbassare la guardia tengono banco e sarà difficile trovare in tempi brevi la giusta soluzione, dove la necessaria coesione ed un serio programma di legislatura rappresentino i punti focali da portare avanti, anziché radicalizzarsi sul nome di Tizio anziché di Caio, nella sperimentata ottica del divide.
Beppe Meloni, navigato giornalista e profondo conoscitore della nostra Oristano, ha di recente fatto un'attenta riflessione su questo spinoso argomento, che voglio riportare per intero alla Vostra attenzione. Credo che sia più incisiva della mia riflessione precedente. Leggetela.
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“Oristano, l’area vasta, le elezioni e quel futuro tutto da disegnare”.
di Beppe Meloni
(Pubblicato da Redazione OR il 21 Aprile 2017)
Non passa, in extremis, la modifica dello stemma e del Gonfalone della città, e il sindaco Tendas incassa un altro brutto stop nell’ultima riunione del consiglio comunale a Palazzo degli Scolopi. L’ennesimo scivolone, l’ultimo della serie, che poteva e doveva essere risparmiato alla città incolpevole. Un errore marchiano, nei modi e nella tempistica, come giustamente ha sottolineato un esperto della materia, Giampaolo Mele, docente dell’ateneo sassarese e direttore scientifico dell’ISTAR, Istituto di Storia Arborense.
Ancora una volta, e sino alla fine di una Conciliatura tormentata, ha finito per prevalere la strategia “dell’uomo solo al comando”, che non ha mai pagato, confondendo spesso volutamente o meno, la gestione di un Comune con quella di una Scuola. Entità completamente diverse tra loro, che non si devono e non si possono confondere. I fatti, ancora una volta, si sono incaricati di dimostrarlo. A tutto ciò va aggiunta una scarsa collaborazione del Sindaco con gli organismi politici del Partito Democratico, che resta pur sempre il suo Partito di riferimento nella città capoluogo. Perché l’assurdo di questo consuntivo nel “mare magnum” dell’inconcludenza della politica locale è che la giunta Tendas porta a casa risultati apprezzabili: IVI Petrolifera di Torre Grande, riqualificazione di Oristano EST, impulso verso l’edilizia popolare, assistenza sociale, la circonvallazione EST-OVEST, sono iniziative di tutto rispetto che possono garantire passi avanti alla città capoluogo e all’area vasta che la circonda.
Molto difficile, quasi impossibile fare pronostici in una campagna elettorale aperta quasi in sordina, e dove gli accordi a destra e a sinistra, con l’incognita “Cinquestelle” per la prima volta sulla scena, stentano a decollare. Mentre ha preso il largo l’associazione “Oristano e oltre”, che non intende limitarsi a specifiche osservazioni sui programmi delle singole liste, ma presenta idee-forza organiche e coerenti, che possano rappresentare le premesse per un organico progetto di sviluppo della città”. E adesso per finire occhio al “Partito dei Sardi”, dell’assessore Maninchedda, attivo e presente nell’Oristanese, ormai un “dominus” sulla scena politica regionale, che dopo aver espugnato la sanità oristanese si appresta a diventare arbitro della prossima partita elettorale comunale, piazzando nei settori più delicati uomini e pedine.
Niente di nuovo sotto il sole. La storia puntualmente si ripete. Oristano come nel passato terra di conquista. Macomer e la Planargia premono alle porte della città e dell’area vasta. Ci sarà qualcuno che apra finalmente gli occhi a questa città pigra, sonnolenta e talvolta un po’ distratta, incapace di disegnare il proprio futuro?
BEPPE MELONI
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Cari amici, ritengo di non dover aggiungere altro: ognuno di noi faccia bene la sua riflessione…ne va del futuro della città per i prossimi 5 anni!
A domani.
Mario

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