martedì, aprile 18, 2017

SICUREZZA DEL LATTE E DEI DERIVATI. DA DOMANI SI POTRÀ CONOSCERE SIA L’ORIGINE CHE IL LUOGO DI CONFEZIONAMENTO DEL LATTE CHE ACQUISTIAMO.



Oristano 18 Aprile 2017
Cari amici,
Da domani, Mercoledì 19 Aprile, bando agli inganni truffaldini per il consumatore che fino ad oggi, nei supermercati italiani, ha acquistato latte e formaggi di provenienza poco chiara. D’ora in poi chi vorrà acquistare latte e formaggi italiani al 100% non avrà più dubbi: nell’etichetta sarà obbligatorio inicare sia il luogo di produzione del latte che quello di confezionamento. È scattato, infatti, l’obbligo di indicare in etichetta, su tutte le confezioni dei prodotti lattiero-caseari, in maniera “chiara, visibile e facilmente leggibile”, il tipo di latte utilizzato. La nuova normativa non riguarda solo il latte fresco ma è estesa anche ai derivati: il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini a base di latte vaccino, ovicaprino, bufalino e/o di altra origine animale, dovranno ugualmente avere l’indicazione in etichetta.
Nella Gazzetta Ufficiale n. 15 del 19 Gennaio 2017 è stato pubblicato il decreto riguardante “l’indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotto caseari, in attuazione del Regolamento UE n. 1169/2011”, firmato dai Ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Il provvedimento, che entra in vigore come norma dopo 90 giorni, inizierà ad esplicare la sua efficacia a partire da domani 19 Aprile 2017.
''E' una svolta storica che permetterà di inaugurare un rapporto più trasparente e sicuro tra allevatori, produttori e consumatori'', ha commentato il Ministro Martina, aggiungendo ''stiamo lavorando per estendere l'obbligo dell'origine in etichetta anche ad altre filiere, a partire da grano, pasta e riso. Spingeremo con forza, affinché questo modello si affermi a livello europeo''
Ma in pratica cosa cambia realmente per il consumatore, come potrà essere reso edotto chiaramente della provenienza e successiva manipolazione del prodotto lattiero caseario che acquista?
Da domani, in tutte le confezioni di latte e dei prodotti lattiero-caseari derivati, il consumatore troverà chiaramente indicato il nome del Paese dove il latte che sta per acquistare è stato munto e anche quello in cui è stato condizionato o trasformato. Se il latte è stato prodotto e anche trasformato in Italia basterà la semplice dicitura ''ORIGINE DEL LATTE: ITALIA''; nel caso invece che il latte utilizzato come ingrediente sia stato prodotto, confezionato e/o trasformato nel territorio di più Paesi ma diversi dall'Italia, il consumatore, a seconda della provenienza, potrà trovare le seguenti diciture: 'latte di Paesi Ue' se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei, 'latte condizionato o trasformato in Paesi Ue', se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono fuori dall'Ue, invece la dicitura sarà 'Paesi non UE’.
Restano esclusi dal nuovo provvedimento solo i prodotti DOP e IGP, che hanno già appositi disciplinari che prevedono la certezza dell'origine del latte. L'indicazione anche in Italia dell’etichetta di origine era molto attesa, in quanto il nostro Paese è il più grande importatore di latte al mondo: ci basti pensare che 3 cartoni di latte Uht su 4 sono di fatto 'stranieri', come anche la materia prima utilizzata per la produzione di circa il 50% delle mozzarelle. Dopo la Francia, dunque, arriva anche in Italia l’etichettatura d’origine obbligatoria per latte e derivati. Come ha ricordato con orgoglio il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, che ha fortemente sostenuto il provvedimento, questo è "un momento storico per il made in Italy", che potrà dimostrare sempre più la bontà delle nostre produzioni.
Se per il Presidente di Coldiretti, Moncalvo si tratta di uno strumento per combattere l’inganno del falso made in Italy, il Presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi ribadisce: «La valorizzazione del made in Italy è uno pilastri sui cui poggia l’attività delle industrie lattiero casearie italiane. L’Italia, però, è un Paese importatore di latte e le nostre eccellenze alimentari si fondano oltre che sulla materia prima anche sulla grande capacità di trasformazione delle imprese alimentari».
Quello che inizia domani è un ulteriore passo avanti nella strada della trasparenza, anche se il provvedimento riguarda solo gli operatori del settore lattiero-caseario che operano in Italia. Latte, burro, yogurt e formaggi prodotti negli altri Paesi UE non vengono toccati dal provvedimento e pertanto sarebbe auspicabile che, dopo Francia e Italia, l’obbligo venga esteso anche a tutti gli altri Paesi UE. L’indicazione d’origine del latte è un’iniziativa importante per il consumatore, che obbliga le aziende ad una sempre maggiore trasparenza, in un settore dove regna non poca confusione sull’origine della materia prima.
Cari amici, credo che l’etichettatura d’origine del latte, pur non risultando un’innovazione rivoluzionaria, possa essere considerata un’iniziativa molto valida, di grande attenzione nei confronti del consumatore, che merita, da parte delle aziende di questo settore alimentare, il massimo rispetto.
Grazie, amici, a domani.
Mario


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