mercoledì, settembre 20, 2017

SCUOLA E ALIMENTAZIONE. STOP AL CONSUMO DI BEVANDE GASSATE A SCUOLA, QUESTO L’IMPEGNO PRESO VOLONTARIAMENTE DALL’UNESDA, (L’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI PRODUTTORI DI SOFT DRINK), NELLE SCUOLE SECONDARIE DELL’U.E.



Oristano 20 Settembre 2017
Cari amici,
Si prepara una rivoluzione per le bevande da consumare a scuola. Dopo la lunga battaglia che ha portato alla messa al bando di alimenti e bevande ricchi di zuccheri, grassi e caffeina dai distributori automatici all’interno delle scuole elementari, l’industria europea dei soft drink ha deciso che non venderà più bevande zuccherate nelle scuole secondarie dell’UE. Questo significa che entro il 2018 saranno coinvolti 50 mila Istituti e 40 milioni di studenti. 
Soddisfatto il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che ha detto: «Una scelta giusta, che tutela i nostri ragazzi. Noi andiamo avanti nell’azione di educazione alimentare diretta nelle scuole avviata con la grande stagione di Expo Milano. Penso in particolare a un milione di studenti raggiunti dalle iniziative del programma Frutta e Latte nelle Scuole e alle mense biologiche certificate».
La decisione è stata presa dall’industria dei soft drink, che si è impegnata a vendere solo bibite a ridotto contenuto calorico o senza calorie, oltre alle bottigliette di acqua, bevanda considerata dagli associati il principale drink che dovrebbe essere disponibile e presente nelle scuole dei bambini. L’impegno, volontario, è stato preso attraverso l’Associazione UNESDA (che rappresenta l’80% del settore europeo dei soft drink per valore), e comunicata da ASSOBIBE, l’Associazione di Confindustria di riferimento per le bevande analcoliche.
Secondo quanto si legge in una nota diramata a Bruxelles, si tratta di un atto di responsabilità nei confronti dei bambini e degli adolescenti, disposto per tutelare l’ambiente scolastico ed evitare il marketing nei canali diretti ai giovani. L’obiettivo sarà implementato gradualmente in tutti i 28 membri dell’Unione Europea, che avranno tempo fino alla fine del 2018 per adeguarsi.
«Un buona notizia per l’inizio delle scuole in un Paese come l’Italia dove il 20% dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma ogni giorno bevande zuccherate», ha affermato la Coldiretti, commentando l’iniziativa. «In un Paese che compare nella classifica dei peggiori Paesi europei per obesità infantile - come certifica la Childhood Obesity Surveillance Initiative della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità - la necessità di continuare a investire sull’educazione alimentare deve partire dalla scuola, dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari anche con l’uso delle nuove tecnologie».
Il connubio tra bibite gassate e zuccherate è un reale nemico per la nostra salute. Siamo nel 2017 e non è proprio una novità che queste bevande provochino dei danni al nostro organismo. Tuttavia, molto probabilmente, molti di noi ancora non conoscono i danni che le stesse possono comportare, soprattutto se ingerite quotidianamente. Secondo un recente studio condotto dall'American Society for Nutrition, la regolare assunzione di queste bevande aumenta la probabilità di accumulare grasso epatico e scheletrico. Questo tipo di bevande non contiene alcun valore nutrizionale: si bevono a vuoto senza trarre alcun beneficio. Insomma, si assumono calorie vuote che causano mancanza del senso di sazietà.
La saggia decisione presa rappresenta un ulteriore e decisivo passo, dunque, nella lotta contro l'obesità, fenomeno sempre più diffuso che colpisce soprattutto i più giovani. Alla base dell'aumento del sovrappeso nei giovani, dunque, il consumo spesso eccessivo di bibite gassate, particolarmente ricche di zuccheri. Dal prossimo anno, dunque, nelle ore scolastiche si dovrà fare a meno delle solite bevande preferite. Tuttavia credo che non sarà difficile abituarsi, soprattutto nella considerazione che il divieto imposto rappresenta un grande beneficio per la salute.
Cari amici, credo che l’industria alimentare, che da tempo preferisce il guadagno (spesso facile) al senso di responsabilità di quanto fabbricato e venduto, dovrà trovare anche altri motivi di riflessione, perché anteporre il guadagno alla salute non è mai stato fruttuoso: prima o poi il conto da pagare arriva.
Grazie, amici, a domani.
Mario


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